[70] Narrar a cidade (II): a estação
Alle cinque cominciano a entrare i primi treni in stazione, e a buttar giù battaglioni di gente grigia, com gli occhi gonfi, in marcia spalla a spalla verso il tram, que li scarica all'altro capo della città dove sono le fabbriche. Per due, tre minuti, sotto le volte della sala biglietti sfilano a passi lenti, poi tutto ritorna vuoto e silenzioso, fino al prossimo treno, al prossimo sbarco di gente assonnata e frettolosa. Non puoi fermarne uno, chiedergli come si chiama, che cosa fa, se è vero che lima la ghisa con le mani [...]. Li guardi e sono già sfilati via senza voltare gli occhi attorno. [Luciano Binciardi (1962). La vita agra, Rizzoli, Milão].
Beautiful, José!Poesia tão suave e discreta!
nagel
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